Teramo: esenzione per i nuclei familiari con reddito basso che usufruiscono del servizio di refezione scolastica

L’emergenza
COVID-19 sta mettendo in serio pericolo il tessuto produttivo ed
economico del paese: molti sono i lavoratori dipendenti o gli
autonomi che hanno perso il lavoro per fallimento delle aziende o per
chiusura delle attività, e per i quali l’emergenza sanitaria sta
rendendo ancora più complicata la ricerca di un nuovo impiego; né
spesso il salario o la Cassa integrazione percepiti sono sufficienti
a garantire un tenore di vita accettabile, specie in considerazione
dei ritardi che si sono verificati nell’erogazione quest’ultima.

L’amministrazione comunale è ben
conscia di come il rischio più grande di fronte a questa emergenza è
l’aumento delle situazioni di fragilità, di marginalità sociale, e per far fronte a ciò ha ritenuto di alleviare le difficoltà economiche
che coinvolgono le famiglie che hanno maggiormente subito gli effetti
socio-economici derivanti dall’emergenza epidemiologica da
COVID-19, prevedendo, fino alla fine dello stato di emergenza fissato
al 31/01/2021, il riconoscimento dell’esenzione a favore dei nuclei
familiari con minori che usufruiscono del servizio di Refezione
Scolastica, che abbiano un reddito ISEE non superiore ad €
8.000,00, stabilendo, inoltre, che per i nuclei
familiari con un reddito ISEE superiore ad € 8.000,00 e fino ad €
10.600,00, al fine del riconoscimento del beneficio dell’esenzione
per il Servizio di Refezione Scolastica, permangono le condizioni già
stabilite con la richiamata deliberazione di Giunta Comunale
n.141/2020

L’assessore
Core, intervenendo sul tema, ha dichiarato:
“Si tratta di
una misura di carattere sociale per far fronte all’epidemia che
stiamo vivendo, la quale è bene ricordarlo giorno dopo giorno assume
i caratteri di emergenza economica e sociale. Il rischio forte era
quello di avere caratteri discriminatori nella fruizione del servizio
di refezione, con bambini esclusi a causa della situazione di
fragilità che le rispettive famiglie stanno vivendo: un qualcosa che
non avremmo mai permesso”.