E’ iniziato oggi il processo per le inadempienze sulla sicurezza dell’acqua del Gran Sasso, che disseta tutto il teramano, la città di L’Aquila e parte del pescarese. Come Mobilitazione per l’Acqua del Gran Sasso siamo qui, si legge in una nota, per ricordare a tutti che se oggi inizia un processo è perché la lotta dei cittadini organizzati in maniera autonoma ha prodotto azioni concrete di vera e propria inchiesta dal basso disvelando documenti, relazioni e notizie che tanti, troppi enti hanno tenuto nei cassetti per anni. Anche oggi divulghiamo informazioni inedite che raccontano, nonostante risalgano ad alcuni anni fa, scenari e fatti estremamente rilevanti ma che non sono state oggetto di comunicazione alla popolazione, ai media e a molti enti, come i comuni:

-UN LABORATORIO DI FISICA “B” A CAMARDA O TOSSICIA: documenti che si susseguono dal 2007 al 2012 rivelano che i Laboratori di Fisica Nucleare intendevano realizzare un “laboratorio B” scavando un tunnel e una sala nel versante aquilano del Gran Sasso (a Camarda) o in quello teramano, ad Aquilano di Tossicia. Come mai questa proposta? Nero su bianco: per allontanarsi dal Parco Nazionale e mettersi in luoghi senza acqua! Una piena consapevolezza delle enormi problematiche che esistono nel Laboratorio attuale, una vera e propria ammissione che a nostro avviso sarà anche utile nei vari procedimenti e che per questo è stata trasmessa alle due procure. D’altro lato l’inchiesta della procura teramana del 2003 a seguito dell’incidente con Borexino aveva già evidenziato tutti i limiti strutturali e gestionali dei laboratori di fisica.
-ESERCITAZIONE DEL 2008 AVEVA RIVELATO TUTTI I LIMITI: la relazione, letteralmente devastante, dei Vigili del Fuoco dell’esercitazione “Gran Sasso 2008”, ottenuta solo pochi giorni fa dopo un lungo accesso agli atti de “Il Martello del Fucino”, che ringraziamo, in cui si evidenziavano gravissime lacune praticamente sull’intera filiera della sicurezza. Purtroppo dobbiamo prendere atto che ancora nel 2019, a distanza di 11 anni, in caso di incidenti e incendi nella galleria non viene assicurata un’adeguata gestione dell’emergenza e i tunnel non sono state messe in sicurezza entro il 30 aprile 2019 secondo quanto prescritto dal D.lgs.264/2006 (cioè 13 anni fa!). Sugli adempimenti previsti da questa legge siamo riusciti proprio in questi giorni, dopo una diffida dell’avvocato Herbert Simone, ad avere l’autorizzazione dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici per l’accesso agli atti.

Sono passati oltre 10 anni da questi documenti e la situazione di campo è quasi la stessa.