Sono trascorsi sei anni dalla tragedia di Rigopiano, quando la valanga spazzò via un hotel a 5 stelle di Farindola e si portò via 29 vite, tra clienti e dipendenti. A quella tragedia sopravvissero in 11. Sei anni dopo, oggi, la tragedia rivive nel dolore dei familiari ma anche nella sete di giustizia. Oggi è il giorno del ricordo, sì. Ma è anche il giorno in cui si farà un grosso passi in avanti, a livello giudiziario, in attesa di una sentenza che – secondo il calendario delle udienza – dovrebbe arrivare il 17 febbraio, esattamente a 6 anni e un mese dalla maledetta valanga. Riparte stamattina, infatti, il processo con l’avvio delle arringhe difensive degli avvocati dei 30 imputati (29 persone fisiche e una giuridica che è la società Gran Sasso Resort). La pubblica accusa ha chiesto 151 anni complessivi di condanna per 26 degli imputati (la più pesante è per l’ex prefetto Francesco Provolo a 12 anni) e quattro assoluzioni (quelle dei due vice prefetti Salvatore Angieri e Sergio Mazzia, quella del dirigente regionale Antonio Sorgi e di Paolo Del Rosso, uno dei vecchi proprietari della struttura). La commemorazione a Rigopiano è prevista per le ore 15, per non dimenticare chi è morto sotto le macerie e una montagna di neve. Meteo permettendo ci sarà la tradizionale fiaccolata davanti all’obelisco dell’hotel distrutto dalla valanga e alle 15,30 l’alzabandiera. A seguirà verrà celebrata la messa. Puntuale alle 16,49, l’ora della valanga di 6 anni fa, verranno deposte 29 rose bianche e ricordati uno a uno i nomi dei “29 Angeli” ciascuno accompagnato dal rintocco della campana.