Cari giovani,
questa lettera vi giunge nel cuore della Settimana Santa.
È una particolare coincidenza che mi riempie di gioia per incoraggiarvi a vivere intensamente il triduo pasquale:giovedì, venerdì e sabato.
Vorrei invitarVi a prendere in seria considerazione il sabato santo.
Giorno del silenzio. Del più grande silenzio della storia.
Lo fu ormai quasi due millenni fa. Lo è anche oggi.
Ma il mondo non se ne accorge, forse lo ricorda ma non sa il vero significato.
Quando si parla di silenzio, siamo tutti preoccupati,perché il tempo del silenzio è il tempo della verifica personale.
Il sabato santo è il giorno della verifica per tutta l’umanità.
Attendere dopo una sconfitta. É l’esperienza più difficile della vita, perché può essere l’attesa della delusione,come ci ricorda Leopardi nella famosa poesia: Il sabatodel villaggio.
Vale la pena aspettare le prime luci della domenica mattina?
O non è meglio fare festa e poi lasciare tutto al caso?
Cari giovani,
lasciare tutto al caso non è la via per costruire il futuro. C’è il grande rischio di affidarsi al primo offerente.
Oggi l’umanità corre il rischio di affidarsi al potente diturno, a chi offre una soluzione vantaggiosa per tutti,anche per te.
Io vorrei invitarVi a fare esperienza del silenzio: sabato santo, raccogliete le vostre delusioni, le vostre incertezze, i vostri dubbi. Senza paura.
Anche i discepoli di Gesù erano impauriti, si erano rinchiusiin casa per la delusione. Avevano perso Colui per il qualesi erano schierati. Una figuraccia!
Eppure nella storia si stava presentando loro una situazione inedita e per loro inaudita.
Avevano già visto il miracolo di Lazzaro. Ma poi sarebbe morto come tutti. Nessuna novità. Sì, certamente, avevanovisto il miracolo per la vita di qualche anno in più.
Ma nulla di più.
Ma Gesù non c’era più nel sepolcro e non lo hanno più rivisto come era accaduto con Lazzaro.
Un’esperienza come quella di Lazzaro poteva interessare la vita dei discepoli e liberarli dalla delusione di un’esperienza che era finita male? Certamente no!
Si erano fidati di Lui, ma ora?
Lui è vivo! Christus vivit!
È risorto per loro, oggi per voi, perché la storia è nelle sue mani e la conduce perché voi siate gioiosi.
Immaginate la gioia dei discepoli quando riappare loronon come Lazzaro, ma come il Vivente che trasforma la vita dell’uomo in un’esperienza piena di luce.
Non c’è più la delusione del Sabato del villaggio, ma la gioia delle luci dell’alba che preparano l’incontro con il Risorto.
Cari giovani,
per ripartire dobbiamo scoprire il silenzio del sabato santo, per riflettere, prepararsi, condividere e attendere.
Vi auguro di non disperdere le vostre energie!
Fate silenzio nel sabato santo e attendete con gioia leprime luci della Domenica. Lui si farà trovare!
Buon Pasqua.
Lorenzo, vescovo