Cari giovani, riprendiamo il nostro cammino! Molti di voi hanno iniziato in questi giorni la vita scolastica e universitaria. É un segno della ripartenza! L’ esperienza che abbiamo vissuto insieme ci invita ad aprire i nostri orizzonti e non a chiuderli; dopo aver superato il momento difficile, purtroppo, c ’è il pericolo di aver paura del futuro. Con voi desidero invece invitarvi ad aprire gli orizzonti della nostra vita e dell’ umanità. Cosa c ’è all’ orizzonte? Un sogno, un ’illusione, un mito… no! Quando ero studente liceale ho ascoltato tanti progetti, che nel tempo, però, si sono rivelati insufficienti. Perché? Questi progetti, in realtà, partivano da prospettive astratte, logiche ma fuori dalla realtà. Avere i piedi per terra è davvero difficile, soprattutto in un mondo, come quello in cui siamo inseriti, dove prevale la rapidità delle notizie. Siamo molto informati, ma poco istruiti! Come non ricordare la grande accoglienza della mia proposta, al termine del giubileo dei giovani al Santuario di San Gabriele, di realizzare un meeting sul tema: “I giovani del terzo millennio ”? Con questa mia lettera vorrei, fin d’ ora, invitare tutti voi a condividerne il cammino di preparazione partendo dalla domanda: ” conosco la realtà in cui vivo?”. Cari giovani, Cari giovani, la risposta non è facile, perché conoscere significa impegnarsi ad essere responsabili di noi stessi e degli altri. Ma se non c ’è una meta, perché essere responsabili? Meglio rispondere con un like che riflettere! Papa Francesco lo ha ricordato a tutti i giovani del mondo: “ non bastano i like per vivere!” Insieme ripartiamo con fiducia, ma senza illusioni o utopie! Io vorrei ricordarvi che nella storia c ’è Colui che ci aiuta ad avere i piedi per terra: è il Risorto! Dobbiamo scoprire insieme questa presenza, silenziosa ma reale. Il Risorto non ci insegna le utopie, ma ci indica la strada, quella di essere certi che tu sei qualcuno! L’ utopia ci esalta, ma ci distrugge! Il Risorto ci ridimensiona, ma ci fa crescere! non abbiate paura di incontrare il Risorto, perché nella società odierna l’ esaltazione di se stessi è la via per perdere la propria dignità. Tu sei qualcuno e non uno dei tanti! É, forse, una proposta più difficile, ma certamente più affascinante! É la via per costruire un mondo migliore, dove tutti possano sentirsi protagonisti. É l’ augurio che faccio a tutti voi, conoscendo il vostro entusiasmo e il vostro desiderio di vivere. Cari giovani, Senza paura delle sfide, riprendiamo con gioia il nostro cammino, sapendo che il Risorto cammina con noi.
Vostro, Lorenzo, vescovo