Da collega, amico e rettore esprimo gioia e profonda soddisfazione per l’assoluzione perché “il fatto non sussiste” dei rettori emeriti Luciano D’Amico e Mauro Mattioli e del preside emerito di Scienze della Comunicazione Stefano Traini.
Ho avuto modo di collaborare, condividendone le scelte, con tutti questi colleghi dell’Università degli Studi di Teramo, in particolare con Luciano D’Amico in qualità di prorettore vicario e non ho mai avuto dubbi sull’esito di questo processo.
L’iter processuale ha confermato che la governance dell’Ateneo di Teramo durante il rettorato del prof. D’Amico è stata sempre ispirata agli inderogabili principi etici di rigore, sobrietà e trasparenza, rappresentando anche un encomiabile esempio di una “nuova missione” dell’Università nell’offrire le proprie competenze all’amministrazione e alle istituzioni pubbliche.
L’esito di questo processo ha ripristinato senza alcuna ombra di dubbio la verità di ciò che è stato e confermato che l’azione, la quotidiana presenza e la maniacale attenzione per tutto ciò che ha riguardato l’Ateneo, ha garantito rinnovamento, sviluppo e affermazione dell’Università di Teramo, centrando obiettivi che sembravano irraggiungibili.
L’epilogo di questo processo deve rafforzare la nostra fiducia nella giustizia che, sebbene in tempi lunghi, ha stabilito l’unico esito possibile di questa vicenda: “il fatto non sussiste”.
Dino Mastrocola