TRIBUNALEPeculato, autoriciclaggio, interesse privato negli atti di un fallimento. Con queste accuse la Procura ha chiesto il processo per il 65enne commercialista rosetano Massimo Dell’Orletta e per il 38enne figlio Daniele. L’ inchiesta sulle procedure concorsuali al tribunale di Teramo approda davanti al gup con la richiesta di rinvio a giudizio firmata dai pm Stefano Giovagnoni e Silvia Scamurra Nel fascicolo c’erano anche altri due indagati, tra cui un noto avvocato, la cui posizione è stata stralciata. Secondo l’accusa della Procura, scrive Il Centro, sarebbe emerso che il professionista, avvalendosi di società costituite ad hoc in Italia e all’estero, riconducibili a lui e al figlio, avrebbe acquistato, proprio nell’ambito delle procedure fallimentari, crediti deteriorati e poi, in virtù della propria posizione di curatore, avrebbe provveduto, mediante una nuova ripartizione dell’attivo fallimentare, ad assegnare agli stessi crediti un maggiore valore economico incassando così, tramite queste società, consistenti somme di denaro. I crediti deteriorati o prestiti non performanti sono crediti delle banche (mutui, finanziamenti, prestiti) che i debitori non riescono più a ripagare regolarmente o del tutto. Nei mesi scorsi il tribunale del Riesame di Teramo ha ridotto l’entità del sequestro preventivo a carico dei Dell’Orletta da due milioni a 526mila euro.