Le recenti dichiarazioni dei massimi esponenti della Regione Abruzzo sull’opportunità di un ulteriore rinvio per la fusione dei Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore, con l’ambizioso progetto della “Nuova Pescara” che addirittura slitterebbe al 2027, sono ritenute inaccettabili da Azione in Abruzzo, ed in particolare dal Consigliere Comunale di Pescara Carlo Costantini, padre fondatore del progetto per il quale si è speso fin dal 2014 e che ora rischia di veder tornare nelle sabbie dell’immobilismo burocratico.
. “Marco Marsilio, Lorenzo Sospiri, Guerino Testa, Nicoletta Verì, Vincenzo D’Incecco e Luca De Renzis sono stati eletti anche perché hanno dichiarato apertamente agli elettori di Pescara, Montesilvano e Spoltore che avrebbero sostenuto il progetto di Nuova Pescara e rispettato il dettato normativo della Legge Regionale che ha perfezionato il processo di fusione- afferma Costantini- L’art. 1 della L.R. 26/2018 stabilisce testualmente che il Comune di ”Nuova Pescara” e’ istituito a decorrere dal 1 gennaio 2023 e che i Consigli comunali dei tre comuni interessati, con deliberazione adottata a maggioranza dei due terzi, possono differire il termine 1 gennaio 2024. La stessa Legge Regionale prevede, inoltre, che eventuali ritardi da parte dei tre Comuni devono essere superati con la nomina di un Commissario ad acta e non già con ulteriori rinvii. Di conseguenza, gli eletti del centro-destra in Regione non possono, ma devono dare attuazione alla L.R. 26/2018 e non certo piegare le Istituzioni ed addirittura la stessa funzione legislativa alla risoluzione di beghe tutte interne al centro destra stesso. Se il centro destra nel 2024 perderà il Presidente della Provincia di Pescara appena eletto (attualmente il Sindaco di Montesilvano, che a seguito della fusione non potrà ragionevolmente essere rieletto Sindaco e perderà, di conseguenza, anche la carica di Presidente della Provincia di Pescara) la responsabilità sarà esclusivamente di chi ha ritenuto di potergli affidare questa carica. E se chi lo ha fatto ha pensato di potere risolvere il problema cambiando la legge regionale, si è sbagliato di grosso !!”
Alla voce che si leva del “padre fondatore” del Progetto Nuova Pescara, fa eco quella di Giulio Cesare Sottanelli, Segretario Regionale di Azione che rivendica l’importanza e l’urgenza del Progetto.”Non c’è difesa di campanile che tenga- afferma Sottanelli– di fronte a vantaggi immensi per la comunità locale e per l’intera regione. In primis, va preservata l’esigenza di rispetto della volontà popolare, che si è espressa positivamente con il referendum del 2014, circa la fusione dei Comuni di Spoltore, Pescara e Montesilvano. A livello nazionale, va notato poi che i Centri Studi di molti Ministeri stanno guardando a questa fusione come ad una ipotesi di eccellenza sociale e demografica, che molto valore aggiungerebbe allo standing della regione tutta. I benefici immediati? Immensi. Ne ricordo solo alcuni, sia lato amministrativo, che sociale: 1)Sono previsti maggiori trasferimenti statali a favore dei comuni che adottano la fusione, anche grazie ad un recente emendamento che li eleva fino a 10 mil/anno; 2)L’accesso ai Fondi PNRR per il nuovo consesso demografico definito sarebbe molto più favorevole, avendo tutti i Ministeri interpellati riconosciuto che il processo di fusione sarebbe guardato con particolare favore nell’attribuzione dei Fondi”; 3)La spesa corrente del nuovo soggetto amministrativo-demografico si ridurrebbe, perché essa si abbatterebbe, come previsto per i comuni in fusione, dell’11% (che nel nostro caso equivarrebbe ad un beneficio di 5/10 milioni di euro); 4)Assisteremmo ad una enorme semplificazione amministrativa per persone e imprese con unico contesto urbano, in luogo di 3 diverse amministrazioni. Abruzzo in Azione spingerà perché il momento sia adesso , e non un altro, per ragioni personale e campanilistiche”.
Carlo Costantini, poi, come esponente di Azione, formula una importante proposta: “ Se davvero le ragioni di questo inspiegabile arretramento degli amministratori regionali riguardano la pretesa conservazione dell’identità storica di ogni comunità, allora rispondiamo che ci facciamo parte attiva per richiedere che nello statuto fondativo sulle forme di decentramento, come la legge ci consente di fare, si istituiscano municipi con funzioni amministrative, che assicureranno forme spinte di decentramento e, contemporaneamente, favoriscano la conservazione dell’identità dei comuni attori della fusione in Nuova Pescara. Di fronte a tutto questo – conclude Costantini – solo una classe politica incivile e primitiva può spingersi al punto di immaginare che, per tenere in carica l’attuale Presidente della Provincia di Pescara, sarebbe bastato cambiare la L.R. 26/2018. Ed io – fino a prova contraria e nonostante tutto quello che pure ci divide – continuo a credere che gli eletti del centro – destra in Regione non siano né incivili, né primitivi”.