“Assolutamente necessario un adeguamento degli organici e delle dotazioni dei vari reparti della Polizia di Stato della provincia di Pescara”. Lo scrive il sindacato Fsp – Polizia di Stato di Pescara in una lettera ai candidati del collegio uninominale Pescara-Teramo in vista delle prossime elezioni, sottolineando che “è il momento di affrontare la lunga lista delle problematiche relative alla questione sicurezza che assillano il territorio”. Soffermandosi sulla rilevanza e sulle particolarità di Pescara, nel cui agglomerato urbano vivono 360 mila persone, il sindacato ricorda che sul territorio ci sono “infiltrazioni della criminalità di stampo mafioso pugliese, calabrese, campana e siciliana”, che si aggiungono alle “annose e gravi situazioni della criminalità locale”. Nella lettera, inviata anche al Prefetto e al Questore, si ricordano l’operazione della Dia del 26 luglio, che ha coinvolto anche Pescara, e i “gravissimi fatti di cronaca avvenuti lo scorso 1 agosto, con l’esecuzione in stile mafioso in pieno centro dell’architetto Valter Albi e il grave ferimento di Luca Cavallito”. Rilanciando la relazione “Pescara SiCura” dello scorso novembre, il sindacato sottolinea che “entro il 2025 andranno in pensione, solo per raggiunti limiti di età, circa 1/3 dei poliziotti in servizio nei vari reparti della Polizia di Stato che insistono nella provincia di Pescara”. Occorre dunque trocare soluzioni