Non appena sarà operativo il nuovo governo che salterà fuori dall’appuntamento elettorale del 25 settembre, il Commissario per la ricostruzione post-sisma Giovanni Legnini chiederà di sdoganare un “Codice delle ricostruzioni” per non ricominciare sempre daccapo con inutili e dannose perdite di tempo che tanta sofferenza aggiungono a chi è colpito da catastrofi e terremoti. Legnini ha illustrato nelle scorse ore il Rapporto 2022 della ricostruzione in atto nelle quattro regioni del Centro Italia – Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria – che sei anni fa vennero sconquassate da una lunga serie di terremoti provocando anche la morte di 303 persone. Il consiglio dei ministri dell’esecutivo Draghi ha già approvato il disegno di legge del “Codice delle ricostruzioni”, ma l’iter ora dovrà essere completato in Parlamento.
Il rapporto evidenzia che negli ultimi due anni sono stati aperti 10mila cantieri di edilizia privata e al giugno scorso si sono registrate 22.700 richieste di contributo. Sul fronte degli interventi pubblici, sono 365 le opere terminate ed altre 315 sono oggi in fase di cantiere. Le 22.700 richieste di contributo per la ricostruzione privata richiedono un impegno di spesa di 7,6 miliardi di euro. Ad oggi ne sono state approvate 14.234, con 4,3 miliardi di contributi concessi. Le domande di contributo già avviate rappresentano il 45% di quelle attese in termini numerici ed il 39% in valore, si legge nel Rapporto.