Approda in Cassazione l’attentato di Silvi ai danni dell’allora dirigente aquilano della motorizzazione civile di Chieti, Nino Mario Presutti. E’ la difesa del 43enne Doriano Mancielli, unico condannato (a 13 anni) per tentato omicidio (in primo e secondo grado), a rivolgersi ai giudici della Suprema corte. La difesa è rappresentata dall’avvocato Gennaro Lettieri. Secondo il tribunale di Teramo (prima) e la Corte d’Appello (dopo) fu lui, cinque anni fa, a esplodere un colpo di pistola contro la macchina guidata dall’ingegnere Presutti. In questa vicenda datata 2015, nonostante le condanne, è sempre mancato l’elemento fondamentale: il movente. Per quale ragione Presutti quel giorno sia diventato il bersaglio di un attentato finito, per puro caso, solo con un buco nella carrozzeria che guidava? La difesa, nel ricorso, parla di “grandi ed irresolubili lacune di questo processo: le contraddizioni testimoniali in generale e in particolare dell’unico teste oculare”