Deve aver covato il suo risentimento a
lungo Col tempo, Giuliano
Cattaruzzi, 80 anni, architetto, ha fatto di quell’astio un progetto di
morte nei confronti della ex moglie, Donatella Briosi, una sommelier di
64 anni, originaria di Pescara ma trapiantata a Udine che ha sempre
mantenuto un contatto forte con la sua città, che amava profondamente.
Ieri l’uomo ha approfittato di un appuntamento con la ex davanti al
notaio, a Udine, per ucciderla con un colpo di pistola alla nuca e poi
togliersi la vita usando la stessa arma. Un omicidio-suicidio che fa
ripiombare l’Abruzzo nello stesso incubo vissuto il 20 maggio quando
Fausto Filippone, 49 anni, dirigente della Brioni, ha sterminato la
famiglia. Prima ha ucciso la moglie Marina Angrilli, insegnante di 51
anni, spingendola da un balcone a Chieti Scalo, e poi la figlia
Ludovica, di appena 10 anni, che ha lanciato da un viadotto alto 39
metri lungo l’autostrada A14, a Francavilla al mare. È rimasto per ore
attaccato al guard rail del viadotto. Poi, dopo una lunga trattativa con
chi cercava di dissuaderlo, si è fatto cadere nel vuoto e si è
ucciso.Nessuna spiegazione razionale su quella tragedia. E nessuna
spiegazione sul femminicidio che si è consumato ieri in via Rialto, a
Udine. Sono circa le 10. Donatella e il suo ex marito (sono divorziati
da circa otto anni) raggiunge lo studio notarile Amodio-Andrioli per
stipulare la compravendita un immobile di proprietà dell’uomo gravato da
un’ipoteca a favore della ex moglie. Non sono soli. Oltre a loro due e
ai rispettivi legali c’è il personale dello studio e la famiglia che
deve acquistare. Cattaruzzi raggiunge la ex alle spalle, le appoggia un
braccio alla schiena, estrae un revolver a tamburo calibro 38 e esplode
un primo colpo che rimbalza sul pavimento e sfiora gli acquirenti
dell’immobile, al lato opposto del tavolo per poi conficcarsi in due
libri della parete di fronte. Subito dopo le appoggia la pistola alla
nuca e esplode un secondo colpo che trapassa il corpo della donna
ferendo di striscio l’avvocatessa al suo fianco. A quel punto fa qualche
passo indietro, si ferma in un angolo della stanza e si punta la
pistola alla gola, uccidendosi. In alcune lettere l’uomo avrebbe
preannunciato il gesto pur non parlando espressamente dell’intento di
uccidere l’ex moglie e poi di suicidarsi. Avrebbe scritto, però, che il
gesto che avrebbe compiuto sarebbe stato l’unica soluzione ai suoi
problemi. Negli scritti, l’uomo avrebbe espresso la preoccupazione che
l’ex moglie potesse sottrargli il patrimonio, almeno in parte, anche
dopo la vendita della casa.