Un elettrodotto invisibile tra Marche e Abruzzo

Terna ha avviato la progettazione partecipata del
nuovo elettrodotto in corrente continua tra Villanova di Cepagatti (Abruzzo) e
Fano (Marche), il cosiddetto Adriatic Link. Come annunciato durante la conferenza
stampa – alla quale hanno partecipato Adel Motawi Responsabile Gestione
Processi Amministrativi di Terna, il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio,
Lorenzo Sospiri presidente del Consiglio Regionale dell’Abruzzo, l’assessore
regionale all’Energia Nicola Campitelli, e i sindaci dei Comuni di Cepagatti,
Spoltore, Cappelle sul Tavo, Montesilvano, Città S. Angelo e Silvi – a partire
dai prossimi giorni e durante il mese di febbraio, compatibilmente con le
limitazioni imposte per l’emergenza Covid-19 sul territorio, i tecnici di
Terna, incontreranno le amministrazioni interessate e i cittadini per
illustrare le ipotesi progettuali.

 

La nuova
interconnessione, lunga complessivamente circa 285 km e completamente ‘invisibile’,
sarà costituita da un cavo sottomarino e due cavi terresti interrati, dunque
senza alcun impatto per l’ambiente, e da due stazioni di conversione situate
nelle vicinanze delle rispettive stazioni elettriche esistenti di Fano e di
Cepagatti.

 

L’opera, di rilevanza
strategica per incrementare la capacità di scambio e favorire l’integrazione della
produzione da fonti rinnovabili in tutta l’area Centro Sud-Centro Nord del
nostro Paese, si rivela fondamentale per aumentare la sicurezza della
trasmissione dell’energia elettrica dell’area.

 

L’intervento
sarà realizzato secondo i migliori standard di sostenibilità e di tutela ambientale
attraverso lo studio e la condivisione delle ipotesi localizzative con l’obiettivo
di contenere la lunghezza delle tratte in cavo e di minimizzare eventuali interferenze
(sia terrestri sia marine) con le zone di pregio ambientale, naturalistico, paesaggistico
e archeologico e di recare minor disagio possibile alle proprietà interessate.

 

La posa dei
cavi in mare raggiungerà una profondità massima di 250 metri. mentre per gli
approdi si ricorrerà all’utilizzo della tecnica della perforazione orizzontale
controllata (TOC) che permette di installare la tubazione
annullando l’impatto dei lavori sul litorale e garantendo la necessaria
protezione del collegamento elettrico in caso di erosione costiera. In
corrispondenza della battigia i cavi verranno posati ad una profondità tra i 4
e gli 8 metri.

Il tracciato
terrestre, di una lunghezza totale di circa 35 km (circa 15 per la tratta marchigiana
e circa 20 per quella abruzzese) utilizzerà per lo più la viabilità stradale esistente
attraverso la posa di due cavi all’interno di piccole trincee larghe 80 cm e
profonde 1,60 metri. In corrispondenza di attraversamenti sarà utilizzata la TOC
che riduce i volumi di scavo e l’interferenza dei cantieri con la viabilità.

 

Il coinvolgimento
delle comunità locali attraverso i tavoli tecnici previsti nelle prossime settimane
nei territori delle amministrazioni comunali delle Province di Pesaro e Urbino
(Fano e Cartoceto), Pescara (Cepagatti, Spoltore, Cappelle sul Tavo,
Montesilvano e Città sant’Angelo) e Teramo (Silvi), consentirà dunque di avviare
quel percorso di dialogo e di confronto volontario con i portatori di interessi
che Terna ritiene fondamentale nel processo di progettazione dell’opera e nel
quale si svolgerà anche una fase di consultazione pubblica prevista dal
Regolamento UE n. 347/2013, che precede la richiesta di autorizzazione al Ministero
dello Sviluppo Economico e al Ministero dell’Ambiente.

 

L’intervento,
per il quale Terna investirà oltre 1 miliardo di euro con il coinvolgimento di circa
120 imprese e su cui recentemente anche l’Arera (Autorità di Regolazione per
Energia, Reti e Ambiente) ha espresso giudizio favorevole nel parere inviato al
MiSE, si aggiunge agli investimenti previsti da Terna nelle due Regioni (che
nel complesso ammontano, in Abruzzo, ad oltre 200 milioni di euro e nelle
Marche ad oltre 130) in linea con il Piano Industriale 2021-2025 il cui impegno
economico globale, pari a 8,9 miliardi di euro, sarà focalizzato sullo sviluppo,
l’ammodernamento e la resilienza della rete elettrica italiana nei prossimi
cinque anni.

 

L’infrastruttura,
altamente tecnologica, fa parte di una serie di interventi elettrici importanti
e necessari che Terna ha in programma di realizzare per favorire il processo di
transizione energetica ed è stata inserita nel Piano Nazionale Integrato Energia
e Clima (PNIEC) che individua obiettivi e impegni dell’Italia per il raggiungimento
dei target europei, primo fra tutti la riduzione del 55% delle emissioni al
2030, per arrivare a ‘zero emissioni’ al 2050.

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