Unità di crisi, D’Alberto richiama la Regione: “il Mazzini è ormai saturo. Servono strategie senza figli e figliastri

Al termine della riunione odierna dell’unità di crisi, il Sindaco Gianguido D’Alberto rilascia alcune

considerazioni.

“La situazione è decisamente critica, forse il momento più difficile che dobbiamo affrontare sin dall’inizio

dell’epidemia; ma dobbiamo farlo con altissimo senso di responsabilità, mettendo da parte ogni forma di

campanilismo e chiedendo che la Direzione Generale della ASL si pronunci ora e definisca il percorso. E’

chiaro che noi sosterremo tale impegno, sulla base però di alcuni presupposti.

Non è più tollerabile il disordine; la Direzione Generale deve muoversi in duplice ottica: senza interferenze

politiche (lo diciamo sin dal nostro insediamento e oggi più che mai) e con una guida sanitaria non precaria

ma certa, riconoscibile e riconosciuta da tutti gli attori in campo, che indichi con chiarezza qual è la

programmazione a lungo termine. Chiediamo pertanto da subito, da oggi, che la direzione sanitaria sia tale,

a pieno titolo, evitando tentennamenti, prorogatio o giochi politici: un direttore o una direttrice sanitaria

nel pieno delle proprie funzioni, che assuma la guida in una fase delicata come quella attuale, che impone

prima di tutto la rapidità e l’organicità delle scelte.

Bisogna quindi esigere con forza che l’ospedale Covid di Pescara, realizzato proprio a tale destinazione, sia

davvero l’ospedale dell’intero Abruzzo, e venga pertanto messo al più presto in condizione di operare a

pieno regime; esso invece non sta sviluppando tutte le sue potenzialità ed è ineludibile che la Regione

assuma gli adempimenti necessari a raggiungere tale obiettivo, in tempi brevissimi: come annunciato in

fase di realizzazione deve assumere la funzione di hub per l’emergenza di tutta la regione e non di parte di

essa. Per farlo è necessario che la Regione batta un colpo e metta in campo strategie ad ampio raggio che

non facciano figli e figliastri

Anche perché l’ospedale di Teramo, ormai saturo, va salvaguardato, preservato. Si deve lasciare il già

destinato Lotto 3 alla emergenza Covid ma è irrinunciabile che il Lotto 1 vada invece ‘liberato’ da qualsiasi

possibile interferenza che ne possa mettere a rischio il ruolo di ospedale hub per tutti i tipi di interventi e

prestazioni. Dobbiamo preservare il Mazzini per preservare la sanità teramana.

In sostanza, questa è la fase in cui occorre programmare la nuova rete Covid, anche nella nostra provincia.

Per avere una politica sanitaria che sia efficace ed efficiente è necessario intervenire subito, tenendo conto

di quanto è stato già stanziato e realizzato, tenendo conto di quelle che sono le emergenze che continuano

a verificarsi quotidianamente e che necessitano di strutture sane e pronte a dare risposte tempestive.

L’unica stella polare che deve guidare il nostro agire è quella della salvaguardia della rete e dei presidi

sanitari; per questo, torno a ripeterlo, si mettano da parte campanilismi che rischiano di essere solo

dannosi. La nostra salute passerà anche da sacrifici e scelte coraggiose.

Su questi presupposti lavoreremo insieme alla ASL”.